P.E.A.C.E.

P.E.A.C.E. - Protect Eco Activists and Civil Engagement

Fare rete, contro criminalizzazione e repressione del dissenso. In risposta al crescente restringimento degli spazi civici e di partecipazione democratica, P.E.A.C.E. mira a rafforzare gli strumenti a tutela di attivistə, giornalistə e organizzazioni minacciate. Il progetto è promosso dalla rete In Difesa di e coordinato da A Sud.

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Spazi di libertà sempre più ridotti. Azioni non violente trattate come minacce. Attivismo ambientale (e non solo) sotto attacco. È in questo contesto che nasce P.E.A.C.E.: per difendere chi difende tuttə.


Contesto

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un progressivo e preoccupante restringimento dello spazio civico, che va limitando progressivamente le libertà fondamentali di espressione, manifestazione e partecipazione della società civile alla vita pubblica. Questo fenomeno si manifesta attraverso un’intensificazione delle misure repressive nei confronti del dissenso, in particolare quando riguarda la difesa dell’ambiente, dei diritti umani e della giustizia sociale.

In questo quadro si inseriscono alcuni recenti provvedimenti legislativi chiaramente mirati a scoraggiare l’attivismo più che a tutelare l’ordine pubblico. Tra questi, il cosiddetto decreto ecovandali, approvato nel 2024, che ha introdotto sanzioni penali e pecuniarie sproporzionate nei confronti di chi compie azioni dimostrative non violente che richiamano l’attenzione sulla crisi climatica e l’inazione politica. Negli ultimi mesi, il quadro è ulteriormente peggiorato con l’approvazione del contestatissimo decreto sicurezza che ha inasprito ulteriormente le pene per manifestanti e attivisti e introdotto nuovi reati legati ad esempio all’occupazione di spazi pubblici, rafforzando i poteri delle forze dell’ordine. Ulteriori episodi emblematici hanno riguardato la sorveglianza, digitale e non, tra cui il caso Paragon che ha svelato attività di spionaggio ai danni di attivisti e giornalisti d’inchiesta.

Diverse missioni istituzionali e rapporti da parte di organismi internazionali (ONU, OSCE, Consiglio d’Europa) hanno evidenziato queste derive, segnalando l’assenza di un’autorità indipendente per i diritti umani in Italia e l’uso sproporzionato della forza e della giustizia penale contro attivistə.

Questo clima normativo e politico sta tentando di delegittimare l’attivismo, alimentando una narrazione che associa il dissenso alla sicurezza nazionale e non alla partecipazione. In un contesto segnato da emergenze multiple – ambientale, sociale, democratica – il diritto di mobilitarsi e di incidere sulle scelte collettive dovrebbe essere riconosciuto e protetto, mentre al contrario, si assiste a una deriva securitaria che mette a rischio i principi costituzionali e l’effettivo esercizio della cittadinanza attiva.

Contro questa stretta autoritaria, la società civile ha moltiplicato gli sforzi e si è organizzata e mobilitata, riunendosi in reti (come la rete no DDL Sicurezza) e promuovendo attività e progetti a difesa dello spazio civico e dellə attivistə minacciatə.


Progetto

In questo contesto si colloca il progetto P.E.A.C.E. – Protect Eco Activists and Civil Engagement, finanziato da Global Climate Legal Defense a sostegno della rete In Difesa di e coordinato da A Sud.

Il progetto mira a rafforzare l’organizzazione della rete In Difesa di e le misure a protezione di attivistə e organizzazioni minacciati da episodi di criminalizzazione / repressione, soprattutto in riferimento al campo della mobilitazione per la giustizia ambientale e climatica (eco attivisti), ma aspirando a coinvolgere anche attivisti attivi su altri temi.

Attraverso il rafforzamento delle competenze e l’organizzazione di training mirati, declinati sulla base delle esigenze formative emerse tramite una capillare rilevazione dei bisogni dei gruppi target (attivisti, giornalisti, organizzazioni, legali) il progetto ha l’obiettivo di fornire strumenti teorici e pratici per aumentarne le capacità di difesa. Il rafforzamento e consolidamento dei contatti tra legali impegnati nella difesa dell’attivismo e di attivistə minacciatə è ulteriore risultato cui il progetto mira. Il progetto prevede anche di pubblicare e diffondere un handbook per attivistə orientato alla pratica, dedicato a strumenti, misure e standard di protezione. Infine, verrà pubblicato un report sulla situazione dello spazio civico in Italia, con particolare riferimento alle novità introdotte dal decreto sicurezza.

Tutto il corso del progetto prevede infine un’intensa attività di comunicazione sia per la promozione delle attività e degli output che per contribuire a sollevare l’attenzione sul processo di criminalizzazione in atto.


ATTIVITÀ

Le attività del progetto sono tese a rafforzare la rete, a promuovere attività di formazione e protezione per attivisti e organizzazioni minacciate e a promuovere attività di reporting sullo stato dello spazio civico in Italia. Nello specifico  le attività sono divise nei quattro macro ambiti dettagliati di seguito.

Rafforzamento organizzativo rete In Difesa di

  • Coordinamento del gruppo di lavoro nazionale tra avvocati, attivisti e organizzazioni; rafforzamento segreteria e creazione archivio

Capacity Building

  • Rilevazione dei bisogni formativi (analisi dei bisogni attraverso sondaggi a attivistə, giornalistə, organizzazioni e difensorə legali)
  • Promozione percorso formativo con esperti e legali
  • Pubblicazione e diffusione di un handbook pratico per attivisti

Monitoraggio 

  • Pubblicazione report di aggiornamento sullo spazio civico in Italia, in particolare dopo l’approvazione del Decreto sicurezza

Comunicazione, promozione, advocacy

  • Promozione del corso, dell’handbook e del report
  • Networking internazionale
  • Organizzazione di un evento finale

REALTÀ COINVOLTE

Il progetto è coordinato da A Sud ma pensato e promosso dalle diverse realtà che integrano la rete In Difesa di, nata 10 anni fa e che raccoglie organizzazioni sociali impegnate nella difesa dei difensori dei diritti umani. Nei primi anni di attività la rete si è occupata soprattutto di attivisti minacciati a livello internazionale e di programmi di protezione e relocation in Italia nonché della creazione di una rete di città rifugio (shelter cities). Negli ultimi anni il focus si è doverosamente spostato, visto il contesto nazionale, sul monitoraggio degli episodi di repressione e sulla protezione dellə attivistə italianə, a partire dallə eco attivistə, oggetto di una crescente criminalizzazione e stigmatizzazione mediatica.  

Tutte le realtà che aderiscono alla rete In Difesa di sono anche tra le promotrici del Protection Hub che raccoglie attorno a sé anche collettivi di avvocati e altre organizzazioni attive nel campo dei diritti umani, e che mira a costruire uno spazio permanente di monitoraggio, protezione, denuncia e advocacy a difesa di attivisti, realtà associative, giornalisti e chiunque sia oggetto di episodi di criminalizzazione e repressione. 


Scheda

Annualità: giugno 2025- giugno 2026

Finanziamento: Global Climate Legal Defense

Promotore: A Sud

Realtà coinvolte: Rete In Difesa di (Un Ponte per, Osservatorio Repressione, Yaku, COSPE, Amnesty Italia, HRIC, Greenpeace, Giuristi democratici, Terra Nuova, AOI, Aidos)

Beneficiari: attivistə, giornalistə, organizzazioni della società civile, avvocatə

 

 

 

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