“Isola di calore”: una canzone collettiva tra rap, crisi climatica e giustizia urbana

Un laboratorio rap gratuito, tre voci, un percorso collettivo nato nei margini della città. “Isola di Calore” è una canzone che parla di crisi climatica da chi la vive ogni giorno, tra cemento, corpi esposti e rabbia che diventa voce.


Negli ultimi mesi, a Roma, abbiamo portato avanti un laboratorio di scrittura rap. Un laboratorio gratuito aperto a giovani artistə, attivistə e persone che usano la musica come strumento di espressione e trasformazione. Il percorso è stato promosso da A Sud all’interno del progettoSoundroutes con il supporto del programma Europa Creativa e la guida creativa del rapper Kento.

L’obiettivo non era solo fare musica, ma costruire spazi in cui potersi confrontare sul presente, sulla città, sul corpo, sulla rabbia e sulla speranza. Da questi incontri, dalle chiacchiere fuori dai centri sociali e dai versi scritti collettivamente, è nata “Isola di Calore”: una canzone che parla di crisi climatica dal punto di vista di chi la vive nei quartieri, dentro corpi esposti, tra cemento e asfalto.

Le “isole di calore” non sono solo un concetto scientifico, ma una realtà materiale per chi abita in città sempre più invivibili. Quartieri popolari, spesso marginalizzati, dove il verde è assente, gli spazi pubblici si riducono e il caldo estremo diventa condizione di precarietà quotidiana. Mentre si moltiplicano gli eventi climatici estremi, nelle metropoli crescono anche le disuguaglianze ambientali: non tutte le persone vivono la crisi allo stesso modo.

Il brano, scritto da Usiku, Marte e sognicomeobiettivi, intreccia poesia e rap in un racconto potente che parte dal corpo e dalle sue sensazioni – il respiro che manca, la pelle che brucia – e si apre a un piano collettivo e politico. È una denuncia ma anche una presa di parola. Una dichiarazione d’esistenza in spazi che spesso non lasciano spazio.

Il video di Clara Anicito, girato tra paesaggi urbani e naturali, mette in scena proprio questo contrasto: tra cemento e terra, tra danza e immobilità, tra parole e silenzi. Anche il trucco – che durante la poesia iniziale si trasforma da viso nudo a volto “cementificato” – è parte del racconto visivo.

“Isola di Calore” non è solo una canzone. È il frutto di un percorso fatto di ascolto, scrittura, complicità e lotta. Un esperimento artistico e politico, che vuole ricordare che fare musica può essere anche un atto ecologista e di giustizia sociale.

ng, complicity and struggle. An artistic and political experiment that aims to remind us that making music can also be an act of environmentalism and social justice.

Ascolta la canzone su Spotify
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Autorə:
Marte
Usiku
sognicomeobiettivi

Brano prodotto da:
Usiku
Libberà
Fusy
sognicomeobiettivi

Mix e Master:
Leangotti24krecords

Video girato da: Clara Anicito e Luca Bonaventura
Montato da: Clara Anicito

Supporto creativo: Kento

Si ringraziano:
ÀP – Antimafia Pop Academy per l’utilizzo di spazi e strumentazioni
Extinction Rebellion Italia per il supporto e le immagini di repertorio
Alcune scene sono girate al ago Bullicante ExSnia, spazio liberato dalla speculazione grazie al Forum Parco delle Energie. Difendiamolo insieme.

La traccia è stata realizzata all’interno del progetto #Soundroutes feats Hip Hop, cofinanziato dal programma Creative Europe e coordinato da A Sud

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