Lontana da ogni lettura neutrale, l’ecologia politica smaschera i rapporti di forza che governano le crisi ambientali. Analizza chi devasta e chi paga, chi decide e chi subisce, intrecciando economia, politica e giustizia sociale. Uno sguardo necessario per comprendere la natura sistemica delle ingiustizie ecologiche.


L’ecologia politica è una campo di ricerca accademica interdisciplinare, appartenente al campo delle scienze sociali, che analizza i nessi tra fenomeni ambientali e ricadute socio-economiche e politiche. Più nello specifico, oggetto d’indagine dell’Ecologia politica è la connessione tra le modifiche dell’ambiente e i fattori economici, politici e sociali che, da un lato, ne sono causa e, dall’altro, ne vengono influenzati. La distanza di questa branca teorica dagli studi ambientali apolitici risiede nella politicizzazione di questa relazione, mirata all’esame degli effetti derivanti dalle alterazioni ecologiche in termini di mutazioni delle condizioni politiche ed economiche.

Centrali nell’approccio dell’ecologia politica risultano l’osservazione e l’analisi della diseguale distribuzione di costi e benefici dei cambiamenti ambientali e delle implicazioni in termini di rapporti di forza tra Stati, comunità, individui. La disciplina mutua concetti dal campo della sociologia, delle scienze politiche, dell’ecologia culturale, dell’economia, della geografia dello sviluppo, per mettere in luce le dinamiche alla base delle disuguaglianze socio economiche, delle crisi e dei conflitti ambientali e il ruolo del protagonismo sociale nel processi di cambiamento.


Per approfondire:

  • Bryant R.L., Bailey S., Third World Political Ecology , Routledge, 1997.
  • De Luca S., Il Movimento ecologista. Conservazionismo, ecologia politica e ambientalismo. InStoria – Rivista di storia e informazione, n.25, 2007.

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